I controlli su strada: pochi durante il nostro viaggio

I controlli su strada: pochi durante il nostro viaggio

Il viaggio on the road è anche l’occasione per scoprire quanti e quali controlli avvengono sulle strade da parte delle polizie europee. Ricordo a chi non avesse seguito il nostro on the road che abbiamo viaggiato dal Belgio alla Spagna, passando per la Francia.

In 5 giorni di viaggio ed oltre 1.800 km tra strade nazionali (per risparmiare sui pedaggi) ed autostrade, sono pochi i controlli che incontriamo e anche le pattuglie sulla strada sono quasi un miraggio. Nella foto che potete vedere sono riuscito ad immortalare al volo l’unica occasione in cui ho visto dei controlli sui camion. Tutte le altre volte (poche, a dir la verità) si è trattato sempre di controlli mirati sui soli automobilisti.

La foto l’ho scattata ad un casello autostradale spagnolo e appena Iwona mi vede prendere la fotocamera, mi dice: “qui in Spagna hanno iniziato a fare multe salatissime per chi usa il cellulare alla guida, persino se si usa il viva-voce! Lo trovo esagerato questo”.

A questo punto mi viene un’idea… Se ti chiedessi di dare un voto da 1 a 5 sulle polizie europee che hai sino adesso incontrato, quali voti daresti sulle seguenti aree?

  • Presenza della polizia sulle strade
  • Attenzione alle generali condizioni del camion e del rimorchio
  • Attenzione alla messa in sicurezza del carico
  • Frenquenza di specifici controlli sui camion

Ecco le risposte di Iwona, basate sulla sua esperienza nei paesi dove percorre il maggior numero di km.

Un posto di blocco francese
Un posto di blocco francese

Germania: 5, 5, 5, 5. “E’ un paese dove i controlli sono altissimi e molto frequenti. Sono attentissimi alle condizioni dei mezzi, ecco perchè i camion e i rimorchi con le condizioni vengono mandati li, mentre gli altri mezzi vengono smistati negli altri paesi a seconda dell’attenzione che le forze di polizia hanno”. A questo punto credo proprio che il nostro rimorchio, davvero in condizioni precarie e senza ABS funzionante…, non sia stato mandato a caso in Spagna. “In Spagna ed in Francia non si curano molto delle condizioni dei rimorchi”, mi confessa Iwona.

Francia: 4, 2, 2, 3. ” In Francia si concentrano specialmente sul tachigrafo (tacho, come lo chiamano gli autisti internazionali ndr), mentre non prestano molta attenzione al carico o al mezzo in generale. Ma, in compenso, sono bravissimi a gestire eventuali incidenti, quasi mai in Francia, se accade un incidente sull’autostrada, c’è traffico. Non so come facciano, ma gestiscono tutto talmente bene che non ho mai incontrato code in occasione di incidenti, mentre in Germania succede sempre un casino…”. Alla faccia dell’efficienza tedesca. Ed effettivamente è vero, durante il nostro on the road il pannello autostradale francese ci annuncia un incidente a 4km, ma quando passiamo il traffico scorre senza problemi.

Una pattuglia spagnola
Una pattuglia spagnola

Spagna: 3, 3, 3, 3. “Da poco hanno iniziato a multare gli autisti che parlano al cellulare anche semplicemente usando il viva-voce, non capisco davvero perchè”. Effettivamente anche a me pare esagerato. Fermatevi voi con un bestione da oltre 40 tonnellate, magari in salita, per parlare al cellullare… “I poliziotti spagnoli sono anche molto attenti a chi guida dopo aver bevuto o mangia al volante, infine si concentrano molto sul tachigrafo“.

Belgio: 3, 3, 4, 3. “Solo di recente hanno iniziato a fare maggiore attenzione alla messa in sicurezza del carico, sembra che si stiano man mano ispirando al modello tedesco”.

Olanda: 3, 4, 2, 2.

Chissà che guidizio darebbe Iwona della polizia stradale italiana… sino adesso è stata in Italia troppo poco per dare un voto. Magari in un futuro mi farò dire.

 

Claudio Cangialosi

Editore e giornalista di www.sicurauto.it

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