Dopo 320 km ci fermiamo a Figueres, stanchi

Dopo 320 km ci fermiamo a Figueres, stanchi

La stanchezza inizia a farsi sentire, Iwona si stiracchia al volante ed io ancora penso a quanta fatica abbiamo fatto per cambiare il nostro rimorchio. Ne abbiamo trovato uno in condizioni davvero brutte, con le porte che si chiudono a colpi di martello e il tetto che dobbiamo rattoppare con qualche cinghia… Ma questo è il lavoro, ti piaccia o no. Dentro il rimorchio fa caldo come in una serra. Per fortuna oggi ci sono solo 25 gradi, non oso immaginare quando in Spagna arriverà l’estate con 35-40 gradi. Povera Iwona, poveri camionisti.

Dopo aver messo in sicurezza il nostro carico (dei pesanti e pericolosi ferri ad H che, se non messi in sicurezza per bene, potrebbero, in caso di incidente, letteralmente ucciderci invadendo la cabina) ci rimettiamo in autostrada in direzione Montpellier.

Iwona mi dice che ci fermeremo a Figueres (la cittadina che ospita il famoso museo Dalì) perché la compagnia ci ha appena mandato un messaggio attraverso il sistema di messaggistica interno (Tansics): “rifornire 150 litri di gasolio”. Qui in Spagna il carburante costa meno, quindi l’azienda sa quando e dove conviene comprare il Diesel. Qualcuno potrebbe pensare, perché non fare il pieno allora? Perché il rischio di subire un furto di carburante è sempre elevatissimo durante la notte e quindi meglio non rischiare.

In Figueres riforniamo il camion come richiesto e compriamo anche del cibo per pranzo e cena. Si prospetta però un pranzo tardivo, sono già le 15:45 quando sto scrivendo questo aggiornamento e ancora dobbiamo trovare un’adeguata stazione di servizio per mangiare. Quelle che abbiamo visitato sino adesso non andavano bene, i tavolini erano troppo lontani dal camion e “il rischio di subire furti é elevatissimo per noi camionisti, quindi è bene sempre posteggiare vicino a dove si mangia. Pensa che alcuni camionisti cucinano poggiando i fornelli sulle taniche di gasolio tra motrice e rimorchio, così non lasciano mai il camion incustodito”. Ed io che pensavo mangiassero tutti insieme per allietare le soste…

Ormai sono passati quasi tre giorni da quando é iniziato questo on the road con Iwona e sto imparando già così tanto su questa professione che confesso di avere le idee confuse. Ci sarebbe da scrivere un libro su quello che ti racconta la strada, ma oggi, tra i vari lavori che abbiamo fatto, il tempo per scrivere è stato pochissimo. Così posso solo aggiornare il blog con il racconto live. Per le cose importanti, ma delicate, che ho scoperto la scorsa notte (e non solo) ci sarà tempo più avanti.

Nel frattempo siamo in viaggio da circa 1.800 km e ben 24 ore di guida alle spalle. Il Belgio è ancora lontano, il carico arriverà a destinazione solo venerdì, portato a destinazione da Iwona.

Claudio Cangialosi

Editore e giornalista di www.sicurauto.it

Rispondi