Quanti incidenti provocano i mezzi pesanti?
Entro il 2020 l’Unione Europea confida di dimezzare le vittime coinvolte in incidenti stradali e di azzerarle completamente entro il 2050 attraverso il miglioramento della sicurezza dei veicoli e della qualità delle infrastrutture. Quando si parla di sicurezza stradale, però, il più delle volte si punta il dito contro autocarri e veicoli commerciali, perché gli incidenti in cui sono coinvolti, seppure sporadici, balzano all’onore delle cronache per le dinamiche epiche e le conseguenze disastrose. Secondo il report sulla mobilità e sicurezza delle strade europee e italiane, invece, i mezzi pesanti causano meno vittime di auto e motocicli. E’ giusto vedere i camionisti come dei kamikaze alla guida? Abbiamo sentito il parere di un ex agente della Polizia Stradale.
Che in strada capiti d’incontrare camionisti sulla corsia di sorpasso, mentre parlano al cellulare o chiedono via libera in modo insistente con gli abbaglianti, è un dato di fatto. Per fortuna non sono tutti così, ma ciò che viene puntualmente oscurato dalla drammaticità degli incidenti in cui ci scappa il morto è che gli episodi provocati dai mezzi pesanti sono piuttosto marginali rispetto a quelli in cui sono coinvolte altre categorie di veicoli. Se da un lato è vero che la presenza dei camion in strada è maggiore durante la giornata, è altrettanto vero che gli incidenti stradali in cui sono coinvolti sono circa il 10% di quelli provocati dalle auto. E’ questo lo scenario emerso dai dati ISTAT relativi all’anno 2012 sull’incidentalità delle strade italiane (gli ultimi disponibili). Nel 2012 i mezzi pesanti si sono trovati coinvolti in 23.173 sinistri (6,7% del totale), in cui sfortunatamente hanno perso la vita 174 persone (5,6%) e 8009 sono rimaste ferite, mentre nello stesso periodo sono 230.184 gli incidenti stradali delle autovetture (66,3% del totale) che hanno provocato 1633 morti (52,9% del totale) e 149.595 feriti.
Analizzando i dati dello studio ISTAT in modo più ampio, verrebbe quasi da pensare che i camion siano più sicuri di scooter e moto. La situazione non è affatto rasserenante se si pensa che i ciclomotori e i motocicli, spesso guidati da adolescenti alle prime armi con il codice della strada, nello stesso periodo di osservazione hanno provocato il 26% delle vittime. In 47.311 incidenti di moto, 822 persone sono morte e 47.368 sono rimaste ferite, mentre i ciclomotori coinvolti in incidenti sono 17.512 con 122 morti e 17.657 feriti. L’auto è quindi il mezzo più coinvolto in Italia in incidenti stradali (66,3%) che fa anche più vittime e con maggiore frequenza (52,9% di morti e 61,3% dei feriti), seguito dai motoveicoli (26,6% di morti e 19,4% di feriti) e al terzo posto da autocarri e motocarri (5,6% di morti e 3,3% di feriti). Allora perché i camion fanno così paura agli automobilisti, generando spesso dissapori che sfociano anche in scortesie gratuite in strada? Abbiamo interpellato chi di mezzi pesanti ne ha controllati tanti durante la sua carriera, per trovare una conferma ai dati appena analizzati.
Indubbiamente fa più scalpore un tir che in autostrada salta la carreggiata piuttosto che i frequenti incidenti stradali di auto con pneumatici sgonfi (il 78% degli automobilisti non controlla la pressione). Ma anche se spesso e volentieri i camionisti guidano oltre il limite della legalità (o sono costretti a farlo per portare a casa lo stipendio) non sono così incoscienti da rischiare la vita e distruggerne altre. E’ quanto ci confessa un agente in pensione della Polstrada: “spesso i camionisti fermati trasportavano un carico maggiore di quello consentito, e poiché ne erano a consapevoli viaggiavano a una velocità ridotta per non correre rischi”. Oggi però le cose sono molto cambiate e non è raro che un colpo di sonno o una distrazione di chi è al volante di un tir possa fare una strage. Come i camionisti riescono ad evitare i rischi del loro lavoro, lo scopriremo nel nostro viaggio vita da camionista che inizerà domani. Restate sintonizzati.
Qui sotto il video, tragico, dell’incidente sull’A4 all’altezza del casello di Cessalto l’8 Agosto 2008. Tragedia che, come spesso avviene in Italia, è finita senza giustizia.
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